F1, Cosa avrebbe dovuto fare la Direzione Gara nel finale di Monza?


Abu Dhabi 2021. Ultimo Gran Premio della stagione. Lewis Hamilton e Max Verstappen a pari punti, ma ad avere la meglio fu il pilota olandese, diventando così campione del mondo per la prima volta. Quel GP fa ancora parlare di se, a causa di alcune decisioni prese dalla direzione gara che aveva come rappresentate Michael Masi.

Tutto ciò portò la Federazione a “licenziare” Masi e a nominare due nuovi direttori gara per la stagione in corso: Eduardo Freitas e Niels Wittich. Inoltre, modificò il regolamento relativo al regime di Safety Car.

Ancora oggi si sente parlare di questo fatto anche se, come visto oggi a Monza, i problemi di gestione gara non sembrano essersi risolti con il cambio di guardia effettuato all’inizio del mondiale 2022.

Quale potrebbe essere il motivo? Forse la mancanza di obiettività? Ogni situazione viene gestita come se fosse un caso isolato. Certo, tutti gli incidenti di gara sono diversi tra loro, ma la reazione del Direttore di gara dovrebbe essere quanto meno tempestiva.

Veniamo al presente. Durante il Gran Premio di Monza proprio la tempestività è stata cruciale in due occasioni particolari: i ritiri di Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo. Nel primo caso, dopo la perdita di potenza dell’Aston Martin guidata dal quattro volte campione del mondo tedesco, la vettura è stata lasciata in prossimità di una postazione predisposta per il recupero da parte dei marshal. In quel frangente si decide di impiegare la Virtual Safety Car, portando Charles Leclerc a compiere un pit stop per trarre vantaggio sul tempo perso durante l’operazione. La direzione gara è quasi “frettolosa” nel ripristinare il normale proseguimento della competizione, facendo perdere al pilota monegasco il vantaggio della sosta in regime di VCS.

Il secondo caso può essere considerato diametralmente opposto: l’auto di Ricciardo si trova ferma in un punto abbastanza lontano per permettere un recupero veloce e sicuro, rendendo l’impiego della gru necessario. Ed è a questo punto che la decisione di far entrare la Safety Car arriva con un ritardo poco funzionale visti i pochi giri mancanti al termine della gara. Sembra di rivivere l’ultimo appuntamento della passata stagione: la gara sembrava riaperta vista ormai la mancanza di gap preoccupante tra il leader, Verstappen, e Leclerc. Ma la gru tarda ad arrivare e la Safety Car continua i suoi giri, permettendo solo ad alcune macchine di sdoppiarsi. La gara termina in regime di SC. Indipendentemente dal risultato finale, il pubblico e i piloti stessi sono stati privati della competitività e di quella sensazione di “fiato sospeso” che anima gli ultimi chilometri di qualsiasi Gran Premio.

La soluzione ottimale, vista la posizione sul circuito della macchina da rimuovere e il tempo necessario per permettere il proseguimento della gara, non sarebbe stata una bandiera rossa? Ognuno gestisce le situazioni al meglio tenendo conto anche della propria soggettività. Si dice che la verità sia una, accompagnata solamente da punti di vista differenti. Allo stesso modo le soluzioni ai problemi sono molteplici, ma per garantire un mondiale equo ne sarebbe necessaria una.

Scritto da: Giulia Aquilini

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