La mobilità di domani? È sempre più “rosa”

Le donne hanno sempre avuto un ruolo importante nel settore dell’auto, e questa tendenza si accentuerà in futuro. Ingegneri, specialiste di telecomunicazioni e di sicurezza digitale: ecco tre storie che raccontano l’apporto femminile in Seat, dove l’innovazione corre veloce.
Cos’hanno in comune lo specchietto retrovisore, gli indicatori di direzione e le linee di mezzeria? Sono tutte innovazioni che hanno un tocco femminile! E se in passato le donne hanno avuto un ruolo chiave, in futuro lo sarà ancora di più – come utenti e come parte integrante del processo di creazione di una mobilità elettrica, condivisa e connessa.
In Seat, per esempio, tre donne guidano lo sviluppo di altrettante aree fondamentali: connettività, assistenza vocale e sicurezza informatica. Ecco le loro storie.

Assistenti vocali di nuova generazione
Anna Homs sta lavorando agli assistenti vocali che useremo nel 2030. È responsabile di un team di specialisti provenienti da Cina, Germania e Stati Uniti, che analizza le necessità degli utenti e sviluppa prototipi per i prossimi dieci anni.
«Gli assistenti vocali diventeranno un elemento chiave per la mobilità di domani: sono una forma di comunicazione semplice e comoda da usare, che sta diventando sempre più comune nelle case, sui dispositivi mobili e ovviamente in auto» spiega Homs, ingegnere SEAT e Project Manager di Volkswagen Group Innovation, che sottolinea la grande trasformazione del settore automotive. «Stiamo vivendo un momento cruciale, di grande cambiamento e ricco di sfide. Penso che sia essenziale sentirsi partecipi per ottenere buoni risultati».

Il futuro della connettività
La connettività è un ulteriore elemento centrale per la mobilità di oggi e di domani. Per Paqui Lizana, Digital Product Manager di SEAT, l’obiettivo principale è semplificare l’utilizzo di dispositivi sempre più complessi.
«In un ecosistema completamente connesso, suggeriremo agli utenti il modo migliore per spostarsi, che sia con un’auto, una bici o una moto o con qualsiasi altro mezzo. Pensando al futuro, i prodotti digitali saranno la chiave per assicurare agli utenti l’esperienza che si aspettano e rendere semplice il passaggio da un veicolo a un altro».

Un contributo fondamentale
Collega di Anna Homs, ma ingegnere delle telecomunicazioni, Paqui Lizana concorda sull’importanza di questo momento: «La mia passione è dare forma al cambiamento, e credo che il nostro contributo come donne sia fondamentale: la diversità è la chiave dell’innovazione». La 37enne ha visto crescere costantemente il numero di donne nel settore ingegneristico. In Paesi come la Gran Bretagna, per esempio, gli ingegneri donna sono raddoppiati negli ultimi cinque anni, arrivando a quota 58.000, secondo l’associazione Women in STEM.
Per rendere gli studi tecnici e il settore auto più interessante per le candidate, SEAT ha iniziato a collaborare con il Politecnico della Catalogna (UPC, Universitat Politècnica de Catalunya) all’interno del proprio programma STEM (acronimo per Science, Technology, Engineering and Mathematics). Un’iniziativa che mira a promuovere percorsi di carriera tecnici tra i bambini dai 9 ai 12 anni, fascia d’età in cui di solito si iniziano a delineare le preferenze lavorative. Alcuni ingegneri donna che lavorano in SEAT incontrano le ragazze delle scuole medie e raccontano ciò che fanno, illustrando le opportunità che avranno una volta terminati gli studi.

La sicurezza informatica
E per garantire che la mobilità connessa sia sicura, il ruolo di Mareike Gross è fondamentale. All’interno del Reparto Sviluppo di SEAT, Gross dirige il team che si occupa di sistemi elettrici, packaging e cybersecurity. «Stiamo lavorando sulla sicurezza digitale delle auto, per proteggerle da ogni tipo di attacco». Mareike si è laureata in Economia e ha sempre lavorato nel mondo dell’auto.
«Quando sono arrivata in SEAT sono rimasta positivamente colpita dal numero di donne che lavoravano nel reparto sviluppo. Credo che la nostra presenza sia molto importante, visto che dobbiamo creare una mobilità che consideri interessi e necessità diverse – una mobilità inclusiva».

Le auto elettriche e il car sharing
Proprio per i loro interessi e le loro necessità, le donne rivoluzioneranno lo scenario legato alle auto elettriche, secondo uno studio dell’Università del Sussex e dell’Università di Aarhus, in Danimarca: danno priorità alla sicurezza e alla semplicità d’utilizzo, e tengono in grande considerazione i costi e l’impatto ambientale. Anche per questo, secondo un report della Commissione Europea, il car sharing avrà un grande potenziale tra il pubblico femminile. Citando un esempio pratico, la distanza percorsa ogni anno da un’automobilista donna è tendenzialmente minore di quella percorsa da un uomo e, per spostamenti tra i 15.000 e i 18.000 chilometri all’anno, il car sharing permette di risparmiare.

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