Blockchain e assicurazioni, ecco il ruolo dello smart contract

Riduzione dei costi, accelerazione delle transazioni, distribuzione del rischio: sono i principali vantaggi per il settore dall’adozione della tecnologia. L’analisi dello scenario che si sta aprendo e delle possibilità di fronte agli attori in gioco

La blockchain sta entrando da protagonista nel settore dei servizi finanziari (ma non solo). In particolare per il mondo delle assicurazioni è destinata a rappresentare una leva di trasformazione per il business model dal momento che consente di ridurre i costi, accelerare le transazioni, distribuire il rischio e accrescere i mercati già presidiati. Tuttavia lo spettro delle possibili applicazioni non è stato ancora completamente esplorato. Di conseguenza possono esistere rischi dovuti a un’adozione “affrettata”, come pure rischi di esclusione dall’arena competitiva in caso di ritardi nel suo utilizzo. Ecco una mappa dello scenario e le implicazioni per gli operatori in campo.

La blockchain sta ricevendo crescente attenzione da parte di accademici e industriali, poiché è considerata una tecnologia rivoluzionaria che potrebbe portare enormi benefici a molti settori diversi. Nel 2017, Gartner ha posizionato la blockchain vicino al picco del cosiddetto “hype”, riconoscendo il forte sentimento di entusiasmo per questa tecnologia, ormai ampiamente discussa dai media. In questo scenario, il rischio di adottare la blockchain, seguendo la scia dell’entusiasmo e senza giudicare oggettivamente il reale valore aggiunto che essa potrebbe apportare al business, è piuttosto alto, come alto sarebbe il rischio di essere esclusi dall’arena competitiva nel caso in cui non si fosse colta in tempo l’opportunità di sfruttarne i benefici potenziali.

Per questo specifico settore, tuttavia, il ciclo di hype dimostra che la tecnologia è ancora nella fase fluida di innesco dell’innovazione, il che significa che lo spettro delle possibili applicazioni non è stato ancora completamente esplorato. Gli assicuratori, come con molte altre società non necessariamente attive solo nel settore finanziario, sono attualmente tenuti a prendere una decisione difficile, cioè se adottare o no la blockchain, e, purtroppo, sapranno se hanno avuto ragione non prima di 3-5 anni da ora.

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