«Un pilota perde un secondo a ogni figlio che gli nasce», ma Enzo Ferrari non ne sapeva di social e di storie d’amore gestite dal tavolino di un’agenzia di comunicazione. Perché se è vero che Lui ha inventato la scuderia-caserma, oggi farebbe avvicinare ai box ancora meno donne di come ha fatto, e di sicuro non Lei. Che era un caso prevedibile, ed è scoppiato. In quanto fidanzata di Andrea Iannone, la popolare showgirl Belen Rodriguez (ex del tenebroso e rissoso Fabrizio Corona e del calciatore Marco Borriello) ha invaso il magico mondo della MotoGp con quel suo protagonismo Instagram “scatta e incassa” che trasforma i movimenti suoi e del suo entourage di amicizie in una carovana desiderata da locali e resort a caccia di promozione.
SUZUKI INFASTIDITA. Troppo ingombro però per la pit lane del Motomondiale. «Vi sembra possibile che Suzuki abbia chiesto di allontanare Belen dai box? Quando è venuta alle gare è sempre stata molto discreta». Pochi giorni fa ha smentito scalando specchi su specchi, Davide Brivio, ora team manager della scuderia giapponese, ma per oltre un decennio amico e complice in Yamaha del funambolo mediatico Valentino Rossi. Brivio ha tanta abitudine all’estro, ma stavolta è proprio diverso.
La bella Belen Rodriguez è un osso durissimo, quanto a discrezione che è mancata, non resta molto da interpretare, già da quella prima foto pubblicata dalla showgirl su Instagram il 14 febbraio, a test precampionato in corso, con addosso soltanto una tuta da gara Suzuki spalancata in un generosissimo decolletè. Poi la showgirl si presenta in Qatar al primo Gran premio della stagione, non ai box o in tribuna, ma direttamente in griglia di partenza, in veste di ombrellina accanto al suo Andrea Iannone.
CANOTTE E JEANS CORTI. È subito troppo, per quella che è la scaramanzia delle gare e per il rigore che il team giapponese predica da decenni. Belen c’è anche a Jerez per il Gran premio di Spagna in maggio, e poi fa gran parata del 4 giugno sul circuito del Mugello per il Gran premio d’Italia, in canotta fucsia e jeans cortissimi, accompagnata dal fratello Jeremias e dal codazzo di amiche a seguito armate di smartphone con munizioni per selfie a raffica.
E sono state tante le foto, ma da un certo punto in poi sparite. Della Rodriguez e del raid sulla pista toscana resta infatti sul suo profilo instagram solo uno scatto con espressione quasi infastidita, mentre il resto è stato letteralmente sradicato. Il messaggio alla showgirl dunque c’era ed è arrivato, simpaticamente smentito e poi invece ripreso da Andrea Iannone, il compagno ideale che sta perfettamente al gioco: «Mi sembra che Belen sia più benvenuta di me al box. Siamo due personaggi pubblici e lei soprattutto è molto conosciuta e chiacchierata. In un momento in cui non faccio risultati danno la colpa a lei, lascio che la gente parli e pensi quello che vuole».
LE ALTRE PIÙ CAUTE. Insomma, per i due conta come gira lo show business, non il cronografo, Andrea e Belen sono una squadra che avanza mentre le altre bellissime del paddock se ne stanno molto silenziose, come Grace Barroso che è fidanzata di Alvaro Bautista, o Penny Sturgess per il suo Scott Redding, o ancora come Carlota Bertran e Laura Montero, compagne dei fratelli Espargarò. Parla pochissimo anche la modella palermitana Roberta Tirrito: «Io e Valentino Rossi? Non si può dire che siamo fidanzati, è ancora tutto all’inizio».
ANNA E MAX. Leonessa ai box come Belen, solo un’altra showgirl, madre finlandese, padre italiano e fisico da applauso. Anna Falchi nel 1998 si presenta sull’autodromo di Brno per il Gran premio della Repubblica Ceca. Dopo la fine della sua storia con lo showman Rosario Fiorello, accetta l’invito di un corteggiatore romano: un pilota che passa per timido, e quella volta invece no. Max Biaggi vince, sfodera il meglio della sua guida armoniosa, ma poi taglia il traguardo lasciandosi andare a una impennata che resta negli annali del motociclismo. La ruota anteriore della sua Honda 500 finisce esattamente in verticale rispetto a quella posteriore, una manovra oltre ogni ragionevole angolazione di rischio. Poi ai microfoni della Rai, spunta che la bravata era quasi una dedica: «Anna Falchi? È stata determinante, simpatica ad accettare il mio invito, mi ha portato fortuna. Alla prossima».
Lui ammicca e la storia sboccia, tormentata tanto quanto la parabola discendente che da quel momento in poi si innesca per Biaggi. Distratto prima, e poi impegnato a contenere sempre di più i rotocalchi, avvitato nell’ombra di una protagonista fin troppo esuberante per il suo salutista e metodico stile di vita. La coppia traballa, ma quando scoppia in una notte di fine maggio è impossibile non notarlo. Anna Falchi mantiene la sua promessa e celebra lo scudetto 1999-2000 della sua Lazio con uno spogliarello davanti agli ottantamila spettatori dello stadio Olimpico. Per Biaggi è davvero troppo, inammissibile che la vita privata faccia chicane così plateali.
ROSSI E GLI ANNI CON LINDA. E capita, come è andata anni dopo al suo arcirivale Valentino. Linda Morselli è la modella italiana con cui il Dottore ha condiviso quattro anni, una storia d’amore che ha coinciso uno dei momenti più bui nella carriera del campione di Tavullia. Linda gli è stata accanto con discrezione alla fine del Mondiale 2015, dopo il calcio rifilato a Marc Marquez a Sepang e la penalizzazione subita. Due mani che si stringono su Instagram, lei che lo difende: «Ci crediamo ancora». Poi l’ultima gara di Valencia e la combine tra piloti spagnoli che è costata a Vale il Mondiale. Tutto qui, e poi tutto finito. Succede che Linda Morselli sia fidanzata da oltre un anno niente meno che con il due volte campione del mondo Fernando Alonso. «Lei sì che ha fatto il salto dalla MotoGp alla Formula 1», è stato il sarcasmo di Rossi. Se poi allo spagnolo tocca una stagione pessima, si sa che la colpa è del motore Honda della sua McLaren a corto di salute e cavalli, altrimenti il commendator Ferrari avrebbe avuto ben altro da dire. «Le ragazze ai box sono terribili rivali, troppo spesso condizionano negativamente i piloti».
Alla fine non era misogino, solo con quella pratica che portavano pessima esperienze. La stagione 1967 fu tra le più assurde per Maranello. Trionfi come l’arrivo in parata a Daytona o la vittoria della 1000 chilometri di Monza, ma neanche una vittoria in Formula 1, e poi la morte di Lorenzo Bandini nella gara di Monte Carlo. Qualcosa di grave e scandaloso
era successo a inizio stagione, una questione di mogli contese tra piloti e gestita da Enzo Ferrari con quella segretezza che non era solo signorilità, «D’ora in poi mai donne ai box». Poteva e quasi funzionò perché ancora non ne sapeva di social.