Toyota sceglie la blockchain per il futuro delle auto a guida autonoma

Il machine learning, termine con cui si definisce l’acquisizione autonoma di conoscenze da parte di una macchina a partire da enormi moli di dati non strutturati, è uno dei cardini dello sviluppo contemporaneo dell’intelligenza artificiale.
AlphaGo , il computer di Google e DeepMind che pochi giorni fa è riuscito a battere il campione del mondo di GO è in grado di elaborare le proprie mosse a partire dallo studio 30 milioni di posizioni delle pedine derivate da partite fra giocatori umani. Google Photos è in grado di riconoscere oggetti nelle fotografie grazie all’analisi intelligente di miliardi di scatti caricati sui server di Mountain View.

Per i sistemi di guida autonoma il “seme” dell’apprendimento è rappresentato soprattutto dai dati di guida, cioè l’insieme di informazioni visive e parametriche sulla segnaletica, sull’interazione con altri veicoli, sui possibili ostacoli e imprevisti, a cui si aggiungono le misurazioni elaborate dalla ricca dotazione di sensori specifici. Dati che decine di startup e grandi aziende si affannano a raccogliere con costosi test su strada .

Se questi dati si potessero raccogliere dai numerosi sensori di cui le auto moderne sono dotate e condividere in maniera anonima, sicura e aperta fra tutte le aziende e gli istituti di ricerca di settore, lo sviluppo della guida autonoma potrebbe subire un’enorme accelerazione.

O almeno, questa è l’idea del Toyota Research Institute. L’ente di ricerca della casa automobilistica giapponese ha annunciato questa settimana un nuovo progetto per lo sviluppo di un “ecosistema per la mobilità del futuro” basato sulla blockchain e le distributed ledger, cioè i registri transazionali decentralizzati e sicuri su cui si basano le criptovalute.

“Per sviluppare veicoli autonomi sicuri ed affidabili serviranno i dati su centinaia di miliardi di chilometri percorsi da conducenti umani”, ha spiegato Chris Ballinger, Direttore dei Mobility Services e CFO del Toyota Research Institute. “La blockchain e le distributed ledger possono facilitare la raccolta di dati provenienti dai proprietari di veicoli, gestori di flotte e produttori; in questo modo sarà possibile ridurre il tempo necessario per raggiungere questo obiettivo”.

Il progetto è condotto da Toyota in collaborazione con il MIT Media Lab e con alcune aziende e startup di settore come la berlinese BigchainDB , che si occupa della realizzazione della struttura informatica per lo scambio di dati di guida. E’ stato annunciato a New York questa settimana in occasione di Consensus 2017 , importante conferenza internazionale dedicata alle tecnologie che ruotano attorno alla blockchain.

La condivisione delle informazioni è solo uno degli obiettivi del progetto di Toyota. La blockchain e le distribute ledger possono rivelarsi utili anche in altri due campi di applicazione: la gestione delle transazioni per il car sharing, al fine di permettere la monetizzazione di un veicolo da parte di un proprietario privato; la creazione di prodotti assicurativi ad hoc con premi più bassi in cambio della condivisione sicura dei propri dati di guida.

Neha Narula, Direttore della Digital Currency Initiative del MIT Media Lab, è uno dei maggiori sostenitori del progetto. Si è detto entusiasta dell’adozione della blockchain per la creazione di un sistema di condivisione dei dati sulla guida autonoma. Ora «la speranza è che altri importanti soggetti dell’industria si uniscano a questo sforzo che ci avvicina di un ulteriore passo alla realizzazione di veicoli autonomi sicuri ed affidabili.

Le grandi aziende automobilistiche sono chiamate ad una trasformazione epocale, grazie all’avvento della mobilità elettrica e all’affermazione delle tecnologie di guida autonoma. E mentre Toyota decide di investire ingenti risorse nella ricerca di settore, pochi giorni fa il Consiglio di Amministrazione di Ford ha addirittura licenziato l’Amministratore Delegato Mark Fields dopo soli tre anni di servizio. Al suo posto Jim Hackett, il capo della divisione dell’azienda che si occupa di auto elettriche, guida autonoma e mobilità condivisa.

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