L’auto del futuro: quando un robot ci farà da autista

La fantascienza da blockbuster cinematografico diventerà realtà molto prima di quanto si immagini. Ricordate nel film Io, Robot del 2004 quando Will Smith alla guida della sua Audi RSQ innesta il pilota automatico, facendo “scomparire” il volante dal cruscotto, e schiaccia un pisolino mentre la sua auto sfreccia a tutta velocità nel lungo tunnel autostradale di Chicago? Bene: ancora qualche anno e non sarà più fantascienza, come nota un report di Pictet Asset Management intitolato Rivoluzione digitale: tecnologia senza conducente.

Il mio autista è un robot. McKinsey stima che un buon 15% dei veicoli passeggeri venduti nel 2030 in tutto il mondo sarà a guida completamente autonoma, mentre i ricavi dell’automotive potrebbero quasi raddoppiare a 6.700 miliardi di dollari grazie alla mobilità condivisa (car-sharing, e-hailing) e ai servizi di conessione dati, incluse app e aggiornamenti di software per auto. Uno scenario che potrebbe diventare realtà grazie a nuovi player del mercato automotive come Tesla Motors, colossi informatici come Google e Microsoft e tutta una serie di start-up che sfidano (e a volte si alleano con) produttori tradizionali del calibro di Ford, General Motors e Nissan.

Le vetture intelligenti. Anche se la tecnologia, le barriere normative e i dilemmi etici rimandano la commercializzazione su ampia scala dei veicoli completamente autonomi a dopo il 2020, la semi-automazione è già realtà grazie all’introduzione e al continuo aggiornamento di sistemi avanzati di guida assistita (Adas). Un mercato che da solo potrebbe arrivare a 34 miliardi di dollari entro il 2020, stima Pictet Asset Management, con una crescita percentuale media annua (Cagr) del 40%, a fronte di un tasso di penetrazione globale triplicato.

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