L’Unrae chiede l’abolizione del “Superbollo”. Secondo l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, guidata da Michele Crisci, numero uno di Volvo Italia, la misura introdotta nel 2011 non ha prodotto gli introiti sperati e ha finito per penalizzare un’area dell’eccellenza motoristica tipicamente italiana.
In un recente dibattito che si è svolto presso la sede dell’Aci, in occasione della presentazione del salone dell’auto di Torino Parco Valentino, è stato esaminato il tema del “Superbollo”, uno dei tanti odiosi balzelli, introdotto l’11 novembre del 2011. Per Angelo Sticchi Damiani il Superbollo “compromette il patrimonio auto italiano con il conseguente mancato gettito per le casse dello Stato e quindi, anche se può sembrare una scelta anti sociale, il super bollo andrebbe abolito”.
Il superbollo per le auto più potenti è stato e continua a essere improduttivo per lo Stato: ha generato una serie di fenomeni a catena tra cui un calo verticale delle vendite sopra i 185 kW, l’aumento delle esportazioni di auto usate, mentre quella parte alta del segmento avrebbe potuto generare un importante gettito fiscale per lo Stato e quindi un impulso positivo all’economia.
Pietro Innocenti, capo di Porsche Italia, auspica che “la politica riesamini con serenità una legge che si è dimostrata non solo inefficace ma anche dannosa per l’erario e l’occupazione”.
Le conclusioni? Secondo Romano Valente, direttore generale dell’Unrae: “I dati che abbiamo mostrato sono in grado di raccontare meglio di qualsiasi considerazione quello che ha significato il Superbollo ovvero la perdita di fatturato, di gettito fiscale, la sofferenza di un’area dell’eccellenza tipicamente italiana, e abbiamo anche messo in difficoltà competenze commerciali e tecniche difficilmente rinnovabili. Se si eliminasse il Superbollo ci sarebbe, quindi, un maggior gettito fiscale”. Andrea Levy, patron del salone del Valentino a Torino conclude così: “Parlo da appassionato di automobili sportive che coltiva questa passione da quando era giovane- I riflessi di questa tassa parlano di perdite per le casse dello Stato dimostrate dai dati oggettivi, ma non parlano di quanto abbiano influito su una passione che
si spegne. Perché il Superbollo ha evidentemente ridotto la possibilità per i giovani di acquistare un’auto sportiva usata, considerando che nel giro di pochi anni i costi di gestione della vettura eguaglierebbero o supererebbero il valore dell’auto stessa”. (m.r.)